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Montalcino : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diSiena.

Comuni

Comune di Montalcino

Cenni storici

Il verde delle viti e il grigio delle pietre che fanno da ossatura agli edifici secolari, il rosso brillante dei tetti in cotto, la compattezza delle mura e i'infrangersi improvviso del tessuto urbano di fronte al morbido contrappunto di orti e giardini, compongono una scenario di notevole fascino su questo poggio elevato sopra le valli dell'Asso e dell10mbrone, dove sorge una tra le città più interessanti della regione, simbolo in tutto il mondo del "buon bere" toscano. L'abitato si struttura in nuclei allungati e diramantisi dal caposaldo fortificato, che presidia l'unico accesso naturale al colle. La forma del castellorecinto, concepito per la difesa della collettività urbana e sede del potere militare, determina l'organizzazione e la gerarchia degli spazi, con i borghi ordinatamente allineati sul crinale dove si concentrano le funzioni civili, economiche e residenziali. La nascita dell'insediamento, collocato in pieno territorio etrusco, risale agli anni attorno al Mille, quando le scorrerie dei saraceni lungo le coste tirreniche e nell'immediato entroterra toscano misero in fuga gli abitanti convincendoli a trasferirsi sul mons ilcinus ("monte dei lecci") e a mettervi dimora stabile. Di li in poi fu prosperità crescente. Tanto che tra Siena e Firenze, da sempre antagoniste, si scateno una lotta irriducibile per il predominio sulla città, conclusa solo dalla battaglia di Montaperti, nel 1260, con la definitiva vittoria di Siena. A essa Montalcino appartenne fino al 1559, quando fu inglobata nei possedimenti granducali. Ed è proprio nel periodo senese che il borgo conobbe la sua massima prosperità, simboleggiata dalla massiccia Rocca costruita dalla città del Palio tra il 1361 e il 1363, e che ancora oggi domina l'abitato. I1 nucleo fortificato. Le mura medievali disegnano una cerchia aperta da sei porte e imperniata sulla Rocca; scandiscono il circuito 19 torri e alcune belle fontane. Il borgo conserva quasi completamente l'aspetto antico, anche se chiese e palazzi nobiliari devono a volte la loro fisionomia a rifacimenti successivi. Il cuore della città storica è piazza del Popolo, dove spicca la torre in pietra e laterizi del palazzo dei Priori, costruito fra Due e Trecento e dotato di un grande portico (detto cappelloncino) ornato da una statua di Cosimo de' Medici (XVI secolo). Accanto, la trecentesca Loggia in pietra (il cappellone), ampliata nel secolo successivo con archi in mattoni a vista. Al di là delle evidenze monumentali, pero, e passeggiando per il centro storico, tra botteghe ed enoteche, che si possono cogliere al meglio peculiarità e atmosfere della città. Il corso (via Matteotti), ad esempio, è ancora del tutto medievale. La chiesa di S. Agostino e un imponente edificio trecentesco in stile gotico con facciata a capanna, un bel rosone, splendide finestre e affreschi di scuola senese, mentre il suo convento ospita le raccolte museali cittadine. S. Egidio, in direzione della Rocca, è anch'essa del Trecento: l'interno (rifatto tre secoli più tardi) conserva i capitelli dell'edificio originario accanto a un affresco della Madonna col Bambino e santi del Quattrocento senese. I1 Duomo, infine, risale nell'aspetto attuale al 1818-32 e occupa il sito dell'antica pieve di S. Salvatore.

Il Brunello ed altro

L'economia della cittadina è tradizionalmente fondata sulla viticoltura, che I sui terreni calcarei e sassosi produce il rinomato Brunello. La sua I storia inizia nell'0ttocento quando Clemente Santi sperimenta un clone del vitigno sangiovese: il sangiovese grosso, chiamato brune110 per via del colore scuro degli acini. iì mito di questo vino si sviluppa grazie al nipote Ferruccio Biondi-Santi, inizia a vinificare selezionando le uve migliori e crea, intorno al 1870, un vino rosso delicato e potente. Il Brunello è un vino visivamente limpido, brillante, di colore granato vivace. Ha profumo intenso, persistente, ampio ed etereo. Si riconoscono sentori di sottobosco, legno aromatico, piccoli frutti, leggera vaniglia e confettura composita. Al gusto ha corpo elegante e armonico, nerbo e razza, è asciutto con lunga persistenza aromatica. Per le sue caratteristiche, il Brunello di Montalcino sopporta lunghi invecchiamenti, migliorando nel tempo: in base alla qualità dell'annata, può restare in cantina da 10 a 30 anni, ma può essere conservato anche più a lungo. Il Brunello di Montalcino è stato il primo vino italiano a ottenere nel 1980 la Docg. Il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino e nato nel 1967 e opera per tutelare, controllare e valorizzare i vini Doc di Montalcino: oltre al Brunello, si producono infatti il Rosso di Montalcino, il Moscadello e il Sant'Antimo. La zona di produzione ha una forma quasi circolare con un diametro di 16 km e una superficie di 24.000 ettari e coincide con il territorio comunale di Montalcino. Distribuite secondo la migliore tradizione viticola dell'ambiente e mirabilmente inserite nella bellezza del paesaggio, le aziende offrono l'opportunità di piacevoli itinerari enoturistici. Passando tra borghi caratteristici e fitte macchie boschive si possono scoprire i vigneti ben curati e le cantine perfettamente attrezzate e ordinate, orgoglio di ogni fattoria, dalla più piccola a quelle più famose.

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