Comune di Montepulciano

Cenni Storici

È un borgo di antica nobiltà, dove le architetture medievali si fondono armoniosamente con il rinascimento fiorentino, e con gli equilibri romani del manierismo: patria del raffinato cantore dell'umanesimo Poliziano e palestra d'azione di architetti come Michelozzo, Antonio da Sangallo il Vecchio e il Vignola, Montepulciano si allunga attorno al suo colle, densa delle memorie storiche che le hanno conferito una singolare armonia di forme. Ma la storia della città non si esaurisce ai secoli cruciali dell'umanesimo e del rinascimento, quando - divenuta un'enclave di Firenze in territorio senese - imparò a riflettere nei modi architettonici la maestosa eleganza della città madre. C'è, infatti, un passato più antico che parte dagli etruschi e continua con il Mons Politianus per culminare negli aspri combattimenti tra Siena e Firenze, tra Due e Recento. In seguito la città fu presa da Firenze (nel 13901, tornò a Siena dal 1495 al 1511 ed entrò a far parte del granducato di Toscana.

Un nobile Vino

Fin dall'alto medioevo i vigneti di Mons Politianus erano celebri per produrre vini eccellenti. Il documento più antico riferibile al vino di Montepulciano risale al 789: il chierico Arnipert offriva alla chiesa di S. Silvestro (o di S. Salvatore a Lanciniano sull'Amiata) un pezzo di terra coltivata a vigna posta nel castello di Policiano. Celebrato come vino predestinato alle tavole dei nobili a metà del XVI secolo, nel corso del '700 e de11'800 fu particolarmente apprezzato presso le corti europee, in particolare quella inglese. Il suo attuale exploit risale invece al secondo dopoguerra, quando le aziende vinicole poterono riconvertire gli impianti vitati secondo le esigenze dettate dal riconoscimento della Doc (1966); la Docg è invece del 1980. L'istituzione della Doc Rosso di Montepulciano si affianca a quella del Vino Nobile, distinguendosi per quanto riguarda resa per ettaro, gradazione alcolica e invecchiamento, mentre l'area di produzione è la medesima: circa 670 ettari nel territorio del comune di Montepulciano, a esclusione della parte bassa della Valdichiana. I vitigni base del Vino Nobile sono il prugno10 gentile, selezione clonale del sangiovese grosso presente nella misura del 70-80% e il canaiolo nero (10-20%), cui possono essere aggiunti la malvasia del Chianti, il trebbiano toscano e, in misura limitata, il grechetto bianco e il mammolo (5%). Durante la vendemmia, molta cura viene dedicata alla scelta dei grappoli: solo quelli ritenuti idonei vengono destinati al Vino Nobile. Il vino deve rimanere almeno due anni in botti di rovere o di castagno prima dell'esame Docg e del successivo imbottigliamento. Dopo tre anni ha diritto alla dizione Riserva. Il colore del Vino Nobile è granata più o meno intenso, con riflessi arancione che si accentuano in ragione dell'invecchiamento. Il sapore è asciutto e leggermente tannico. La forte tempra di questo vino ne fa l'accompagnamento ideale per i grandi arrosti toscani e le carni rosse in genere. La Strada del Vino Nobile di Montepulciano è finalizzata alla valorizzazione del territorio, ad alta vocazione vitivinicola ma anche ricca di importanti attrattive naturalistiche, culturali e storiche. Una segnaletica adeguatamente predisposta permette di individuare agevolmente il complesso degli itinerari specifici e le aziende aderenti, rappresentative di tutte le realtà produttive della zona

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