Comune di Murlo

Cenni storici

Gli abitanti di Murlo, il bellissimo borgo medievale arroccato sul torrente Crevole, possono essere considerati a pieno titolo etruschi. E, questo, dopo tremila anni dalla costruzione del palazzo principesco (non visibile) la cui vicenda è ancora in parte avvolta nel mistero. Recenti indagini scientifiche hanno evidenziato sorprendenti affinità genetiche tra l'antico popolo italico e gli abitanti odierni del borgo. Suggestione dei luoghi, quindi, e fascino di un passato antico e misterioso, sfociato in un medioevo illustre. Dentro il cerchio perfetto delle mura del XII secolo, il borgo conserva atmosfere e raccolti ambienti di quel tempo sui quali si impone l'antico Palazzone, che fu la dimora dei vescovi di Siena. L'edificio ospita oggi il Museo civico Archeologico, che espone i reperti provenienti dal complesso architettonico di Poggio Civitate.

La reggia di Poggio Civitate

Per comprendere appieno l'eccezionale valore documentario dei pezzi custoditi nel museo archeologico di Murlo è opportuno rievocare il luogo dei ritrovamenti. Unica in tutto il mondo etrusco, la residenza di Poggio Civitate è stata riportata alla luce (a partire dal 1966) sulla cima di un colle da sempre chiamato la Civita o Piano del Tesoro, a testimonianza dell'antichità dei primi sporadici ritrovamenti. il grande edificio, che includeva laboratori per la produzione di manufatti in oro, bronzo e avorio, fu costruito una prima volta nell'ultimo trentennio del VI1 secolo a.C.; distrutto da un incendio, venne interamente ricostruito attorno al 580 a.C. 2 a pianta quadrata e si compone di 18 ambienti affacciati su una corte centrale, porticata su tre lati. Che si trattasse del palazzo del princeps locale non ci sono più dubbi. E non solo perché tra i resti anneriti del primo edificio sono emersi reperti di lusso in quantità, ma soprattutto per le caratteristiche del secondo palazzo, che fu sorprendentemente smontato pezzo a pezzo e interrato alla fine del VI secolo a.C., quando i suoi abitanti lo abbandonarono. Così gli scavi hanno rive- lato, ordinatamente disposto in fosse circondate da un terrapieno, un apparato decorativo tra i più ricchi del1'Etruria: a comporlo, lastre di terracotta che celebrano lo stile di vita del- l'aristocrazia del tempo (una gara di cavalieri, una processione, un banchetto e una riunione di divinità) e stupefacenti statue con singolari copricapi, molto simili a sombreri, che sono subito diventati il simbolo dell'area archeologica di Murlo. Perché la reggia sia stata smontata e "nascosta", di preciso ancora non si sa.

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